Nel 2021, alla prima edizione della Trieste Spring Run,
Vincenzo partecipò alla 21K spingendo la carrozzina della figlia,
affetta dalla Sindrome di Cornelia de Lange
Lo sport e le manifestazioni sportive raccontano quotidianamente storie uniche che possono toccare il cuore e far pensare. La Trieste Spring Run già all’esordio, nel 2021, non fu da meno accogliendo sulla linea di partenza della mezza maratona Vincenzo Placida e sua figlia Valentina. Quest’ultima, affetta dalla Sindrome di Cornelia de Lange, fu spinta in carrozzina dal primo all’ultimo metro dal papà tagliando poi il traguardo dopo poco più di 1h 40’.
Quest’anno la Trieste Spring Run, organizzata dall’Apd Miramar in collaborazione con l’Asd Trieste Atletica Aps, con la co-organizzazione del Comune di Trieste e il patrocinio della Regione Fvg, domenica 7 maggio (il giorno della Trieste 21K e della Trieste Family Spring Run) abbraccerà nuove storie meritevoli di essere raccontate a tutti ma è giusto fare un passo indietro per riprendere il filo con ciò che è stato.
“A Trieste è stata una gara speciale – racconta Vincenzo che assieme a Valentina ha già all’attivo sette Maratone e una ventina di Mezze – perché nel 2021 si era, con il Covid, in piena emergenza sanitaria. Noi siamo veneti e in quelle settimane non potevano uscire dalla nostra regione. Chiamammo l’organizzazione per vedere se si poteva fare qualcosa e loro non esitarono a intraprendere le procedure per far sì che arrivassimo a Trieste nel rispetto delle regole e assumendosi la responsabilità di averci tra i partecipanti. Siamo stati accolti a braccia aperte e per me e Valentina non è così scontato dato che la categoria degli “spinti e spingitori” non è regolamentata nel panorama dell’atletica anche se adesso stiamo cercando di smuovere le cose. Ricordo con particolare affetto quella domenica in cui quella mezza maratona mi aiutò e ci aiutò a superare un momento personale delicato e difficile. Negli ultimi 100 m non riuscì a trattenere le lacrime vedendo il traguardo, il sorriso di Valentina e quello di mia moglie”.
A Valentina, oggi quindicenne, la Sindrome di Cornelia de Lange le è stata diagnosticata a sei mesi. È una sindrome genetica rarissima, quasi sconosciuta, che comporta scarsa crescita, ritardo psico-motorio e assenza o difficoltà nella comunicazione verbale.
“Tutto iniziò nel 2017– continua Vincenzo – quando ad un evento dell’Associazione Nazionale di Volontariato Cornelia de Lange vedendo alcuni personaggi sportivi di rilievo del passato mi venne l’idea di provare a correre l’anno successivo la Maratona di Venezia, vicino a casa. Doveva finire tutto lì e invece lì, alla Maratona Lagunare, iniziò questa nostra avventura condivisa. A Venezia, dove affrontammo gli ultimi chilometri con l’acqua alta e fui costretta a prenderla in braccio aiutato a turno da altri runner, Valentina mi fece un sorriso all’arrivo che non scorderò mai. Era felice“.
“Continuo a correre perché mi piace ammirare gli occhi della gente quando vede passare Valentina, sono sguardi sinceri e veri. Quest’anno non saremo a Trieste ma prometto che torneremo molto presto a correre lungo la Strada Costiera fino all’arrivo di Piazza Unità”, chiude Vincenzo.